È primavera.
Se a Natale scorso ci avessero chiesto “Secondo te come sarà la primavera?”, probabilmente avremmo risposto “Calda, soleggiata, con persone nei parchi, molti turisti nelle città d’arte”.
Calda e soleggiata lo sarà. Ma, d’altronde, questo inverno appena passato è stato il più caldo mai registrato in Europa, con temperature di 1,4° C. superiori alla media.
Le persone nei parchi ci sono, troppe nonostante il decreto e il buonsenso ci dicano di non uscire se non per necessità (jogging non è una necessità). #iorestoacasa
Quello che sicuramente non vedremo sono i turisti che si riversano a Roma, Napoli o Venezia da ogni parte del mondo. Anzi: le strade sono quasi deserte, i negozi chiusi.
Eppure la primavera è qui e si sta presentando nel modo più naturale possibile.
Ecco che le anatre fanno il bagno nella fontana del Gianicolo a Roma, i canali di Venezia ritornano trasparenti e mostrano branchi di pesciolini, i navigli di Milano tornano ad accogliere i cigni, nel porto di Cagliari si avvicinano i delfini.
Ma non solo in Italia la natura si sta stiracchiando: in Thailandia le scimmie stanno passeggiando per strada mentre in Giappone i cervi escono dal parco di Nara e fanno capolino tra insegne e negozi.
Ecco delle immagini che documentano come la quarantena in Cina e in Italia abbia abbassato il livello di inquinamento:
Quando un comportamento da bullo viene fermato, è il momento delle sorprese. Sì, i bulli della situazione siamo noi esseri umani, obbligati a tapparci la bocca e rimanere fermi per un po’. È così che gli altri della classe si sentono liberi di esprimersi di nuovo: è il momento in cui il ragazzino con la passione per la cucina porta un vassoio di deliziosi bignè, è il momento in cui la bambina con l’amore per l’astronomia porta una affascinante ricerca su Orione.
Questa primavera è il momento in cui gli altri animali si fanno avanti, in cui le sere hanno il silenzio quasi assoluto, in cui i giorni portano la voce del vento, di nuovi uccelli che prima non osavano avvicinarsi.
Sapete quale sarebbe lo scenario peggiore possibile? Se, alla fine dell’emergenza, tornassimo alle nostre vite di prima, come nulla fosse accaduto. Un’occasione mancata, una sofferenza inutile
Sarebbe da scrivere nei libri di storia se, al contrario, pensiamo a come sfruttare questa occasione. Lo potremo raccontare con orgoglio ai nostri nipoti e loro potranno vivere nel mondo che abbiamo deciso di creare.
Questa è la primavera in cui, a causa di una pandemia che ha portato sofferenza e lutti, l’essere umano si è fermato a pensare, osservare, riflettere.