Tra sabato 24 e domenica 25 ottobre torna l’ora solare: le lancette dell’orologio vanno indietro di un’ora e dormiremo la classica “ora in più”.
L’ora legale (un’ora avanti da marzo a ottobre) è stata introdotta in Italia nel 1966 per sfruttare le ore di luce di primavera ed estate, con un notevole risparmio energetico.
Purtroppo, accanto a questo, esistono conseguenze negative sulla salute in quanto moltissime persone non riescono ad adattarsi al cambio di orario:
senso di fatica e irritabilità;
difficoltà ad adattare il ritmo sonno-veglia, con problemi dell’addormentamento;
perdita di concentrazione e produttività, anche come conseguenza della perdita di sonno;
maggiore prevalenza di infarti, per il forzato adattamento al nuovo ritmo;
aumento dei suicidi, soprattutto nelle prime settimane dopo il cambio di ora.
Perché questi problemi con conseguenze molto serie? Il nostro orologio biologico interno ha un ritmo circadiano (ovvero l’alternarsi di veglia e sonno) che si basa sulle informazioni che ci vengono dall’esterno, come la luce solare. (Per ulteriori informazioni sull’affascinante argomento del ritmo circadiano, leggi il mio post su quali colori ci aiutano a dormire e quali a rimanere svegli). Quando non accordiamo il nostro stile di vita alla nostra natura, forziamo il nostro organismo a ritmi stressanti che influenzano negativamente il benessere psicofisiologico.
Dietro richieste degli Stati membri, il Parlamento Europeo ha approvato l’abolizione dell’obbligo al cambio ora legale-solare e nel 2021 ogni Stato deciderà se rimanere permanentemente in orario solare o legale.
L’Italia sembra che abbia chiesto di lasciare quest’alternanza