Mindfulness, anche conosciuta come “meditazione di consapevolezza”, è una tecnica meditativa che da qualche anno sta avendo numerosissimi riconoscimenti. Questa tecnica aiuta a capire che pensieri, sensazioni ed emozioni sono continuamente in movimento e transitori. Secondo questa prospettiva, persino le attivazioni fisiologiche di dolore, ansia o un attacco di panico non sono immutabili e permanenti. “Panta rei“, per citare il filosofo greco Eraclito: “Tutto scorre”.
La tecnica della mindfulness ha le sue radici nella dottrina buddista e, in particolare, nella pratica vipassana (in Sanscrito, chiara visione), il cui scopo è sviluppare la più alta consapevolezzza su ogni stimolo sensoriale e mentale.
Basato sul principio della mindfulness, il Mindfull-based Stress Reduction program (MBSR) ha raggiunto ampio utilizzo nella comunità medica ed ha numerose applicazioni nel campo della sanità. Infatti è provata la sua associazione con molti effetti a livello biologico (cervello e sistema immunitario) significativi per la salute psicofisica:
rinforza il sistema immunitarioaiuta nella terapia del cancroriduce i livelli di colesteroloriduce la pressione sanguignaaumenta la tolleranza a stress e dolore fisicomigliora i problemi cardiovascolarimigliora i problemi polmonari e le malattie polmonarirallenta il processo delle malattie psicsomatiche della pelle, come psoriasiaiuta a prevenire i disturbi dell’alimentazioneaiuta a superare i disturbi del sonnorallenta la progressione del virus HIVriduce intensità e frequenza degli episodi di emicraniaaiuta a superare gli attacchi di panico
[/vc_column][vc_column fade_animation_offset=”45px” width=”1/3″] [/vc_column][/vc_row][vc_row no_margin=”true” padding_top=”0px” padding_bottom=”0px” bg_video=”” class=”” style=””][vc_column fade_animation_offset=”45px” width=”1/1″]Una soluzione sorprendente. Ma come può una singola pratica essere utile per così tanti disturbi e problemi così diversi?
La risposta sta nel fatto che molto spesso i problemi peggiorano a causa del nostro tentativo di disfarcene. Per esempio, al sopraggiungere di un mal di testa, cominciamo a lamentarci: “Oh, voglio che passi, è insopportabile, non ce la faccio più!”. Quello che accade è che al dolore aggiungiamo pensieri negativi che alla fine aumentano il dolore iniziale. La mindfulness ci offre una soluzione sorprendente nella sua semplicità, in quanto ci aiuta a stare in un nuovo tipo di esperienza che include anche il dolore del momento.
Qual è la definizione di mindfulness data da Jon Kabat-Zinn, creatore del MBSR:
portare attenzione al momento presente,
intenzionalmente, senza giudicare
Vagoni di un treno. Le mie parole potrebbero portarti a pensare che rimanere nel momento presente sia una cosa facile. Beh, se lo fosse, non avremmo bisogno di essere istruiti sulla mindfuless. In realtà, la nostra mente è attraversata da una miriade di pensieri di ogni tipo: pensieri su cose da fare, su eventi di ieri, su cose che probabilmente accadranno domani. Questi pensieri sono come vagoni di un treno: ogni pensiero è attaccato ad altri pensieri ed emozioni. Così, senza nemmeno accorgercene, siamo trasportati in un altro luogo, in un altro tempo.
Proprio per questo, appena abbiamo raggiunto qualcosa che desideravamo da tempo, non riusciamo a goderci il momento a lungo: la nostra attenzione si sposta subito al dopo.
Nonostante l’utilità della pianificazione nel futuro e l’apprendimento dal passato, sarebbe molto utile rimanere nel momento presente: infatti se pensiamo al futuro, potremmo cadere vittime dell’ansia, se invece pensiamo al passato potrebbero sopraggiungere rimpianti e rimorsi. Al contrario, la mindfulness consiste precisamente nell’essere presenti a questo momento, il “qui ed ora”, accettando la vita per come è fatta, inclusi pensieri, dolore, disagio. E, soprattutto, imparando ad accettare quello che non possiamo cambiare né controllare. In questo la mindfulness è una preziosa alleata.
Un cielo di nuvole. I pensieri sono un flusso che si impadronisce di noi senza che nemmeno che ne rendiamo conto, soprattutto quando siamo in uno stato di ansia. Quello che dobbiamo fare, appena ci rendiamo conto di essere stati rapiti dai pensieri, è spostare la nostra attenzione sul nostro respiro, vera e propria ancora di salvataggio perché presente in ogni momento della vita. La nostra mente produrrà un altro pensiero e noi gentilmente riporteremo la nostra attenzione sul respiro. Senza colpevolizzarci perché non riusciamo a rimanere concentrati, senza dire “No, non devo pensarci”, perché l’importante è non giudicare, ma solo osservare. In questo modo, non verremo coinvolti e questo toglierà gradualmente potere al pensiero negativo.
La stessa cosa con le sensazioni fisiche: persino un prurito arriva, raggiunge il suo momento di picco e quindi scompare via.
Fare esperienza della mindfulness è come essere distesi sull’erba e guardare un cielo d’estate: ogni pensiero è una nuvola che arriva e passa via. Se non seguiamo ogni nuvola che passa, riusciremo a goderci l’intero paesaggio.
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