Avete presente quando, in inverno, il cielo è di quel grigio chiaro, quasi omogenero, e rimane così tutto il giorno, a volte per giorni? Sembra quasi stia per nevicare e invece no.
Non sta per nevicare, non sta neanche per piovere.
Semplicemente è così.
Il cielo è come la tela bianca che il dio del meteo usa per dipingere. Può essere il blu uniforme della primavera mediterranea, l’arazzo di nuvole del centro Europa, le sfumature di arancio del tramonto.
In Olanda, dicono che solo il sole è gratis e infatti lì non esce fuori spesso. Gli olandesi sono abituati ad avere questa semplice cupola grigiastra, come la Cappell Sistina prima del tocco di Michelangelo.
Leggo su internet che alcune persone trovano questo cielo quasi mistico: è come vivere in un libro di Harry Potter. Ha tratti gotici, come se fossimo sotto l’incanesimo di uno stregone malvagio, magari indispettito dal rifiuto di una nobildonna schizzinosa che gli ha preferito un affascinante stalliere.
O potresti pensae ad uno scenario post-apocalittico, in cui l’Europa morente è coperta da uno spesso strato di disgustoso inquinamento accumulato negli anni, nonostante l’avvertimento degli scienziati. Un po’ come la Pianura Padana.
E forse un giorno dovremo considerare normale vivere in un mondo senza sole dove i colori sono attenuati, come fossero troppo impauriti per risplendere intensi.
Ma, fino a quel giorno, quel cielo grigio possa essere davvero una tela su cui ognuno di noi può dipingere ciò che vuole, ciò che sente. E dal grigio al blu la distanza cromatica è davvero poca.